Nel cuore dei nostri soci – Simonpaolo Germano Buongiardino: Una vita in punta di spada

Prosegue per il Panathlon Club Milano la rubrica volta a presentare ai propri soci tutti i suoi iscritti con una serie di interviste che permettano di scoprire la vita, il carattere e il pensiero dei consociati. A farlo sarà Anna Galoppo con una serie di interviste come quella realizzata con Simonpaolo Germano Buongiardino.


di Anna Galoppo

“Nella mia vita ho sempre avuto la smania di provare, di misurarmi, di trovare il modo di capire se fossi in grado di affrontare ogni tipo di situazione e la via che ho sempre scelto per farlo è stata quella dello sport. Io contro me stesso, con lo spirito di sperimentare sempre le mie capacità. Ho giocato a pallavolo, sciato, giocato a tennis; sono, andato in barca a vela e a motore, ho guidato gli aerei da turismo Cessna, fatto sci nautico, boxe, judo, karate… Con la scherma ho trovato la continuità, l’agonismo. In tutti gli altri sport mi sono cimentato amatorialmente, in termini ludici senza obiettivi di risultato”
S. G. Buongiardino

Quando si ha una passione forte, ‘può fare dei giri immensi’… ma poi ritorna!

L’INFANZIA & LA SPADA

La carriera schermistica di Simonpaolo inizia in terza elementare, all’età di otto anni, quando i suoi genitori decidono di cambiargli scuola e lo iscrivono all’Istituto Gonzaga. Oltre alla pallavolo, che poi ha continuato a praticare, c’era un anziano maestro di scherma…

Molti giocavano a calcio ma siccome io ero negato, pur essendo un tifoso da più generazioni dell’Inter, decisi di provare a prendere lezioni di scherma. Il maestro mi diede i primi rudimenti utilizzando il fioretto italiano e mi insegnò un tipo di scherma assolutamente statico, dove io dovevo solo parare sul posto. Finita la terza media mi trasferisco al Centro Federale Coni, allora guidato da Edoardo Mangiarotti, per un anno. Passai, in seguito, in Cassa di Risparmio Province Lombarde dove ci rimasi fino ai diciannove anni. Finito il liceo inizio ad occuparmi dell’azienda familiare, mi iscrivo in Bocconi e sospendo la scherma dai diciotto ai trenta. Dopo essermi laureato, sposato, aver avuto due figlie e consolidato l’azienda decido di riavvicinarmi alla scherma. Anche se ormai era tardi, a trent’anni, per puntare a diventare un atleta di interesse nazionale, mi iscrivo nuovamente alla Cariplo di cui in seguito assunsi a lungo la Presidenza, gareggiando nei Campionati di terza categoria”.

In quel periodo conosce due persone fondamentali: Nando Cappelli e Antonio Albanese, tiratori più grandi di lui e insieme a loro e a Roberto Boschetto inizia a girare il mondo facendo gare di scherma. 

“Alla fine degli anni ‘90 decidemmo di costituire l’A.M.I.S., l’Associazione Master Italiana Scherma, perché viaggiando avevamo conosciuto diverse persone che organizzavano circuiti di gare nel loro paese e che partecipavano a gare internazionali. Iniziamo, come A.M.I.S., di cui io sono stato il primo Presidente seguito poi da Nando Cappelli, a gareggiare nei circuiti internazionali. Grazie a questo abbiamo dato la possibilità ad atleti, non più giovani, di fasce di età differenti, di poter continuare a partecipare a gare di categoria con un calendario dedicato”. 

SCHERMA & MASTER

Nel 1997 la Federazione internazionale riconosce il circuito Master e si svolgono i primi Campionati Mondiali Master di tutte le Nazioni a Cape Town

“In quel periodo l’età di ingresso era cinquant’anni, io li avevo appena compiuti, ho partecipato e ho avuto l’opportunità di vincere il primo Campionato del Mondo della categoria Master. Da allora continuo a tirare di scherma in modo agonistico, partecipo a gare Nazionali ed Internazionali. Mi sono cimentato nella sciabola, nel fioretto e poi ho proseguito con la spada perché era l’arma più adatta alle mie caratteristiche. Io credo che nello sport ci debba essere una forte componente agonistica e malgrado Pierre De Coubertin sostenga che l’importante non sia vincere ma partecipare, io penso che si debba sempre porsi l’obiettivo della vittoria. Non sempre la si raggiunge, ma bisogna provarci!”

CARIPLO PICCOLO TEATRO
UN NUOVO ‘PALCOSCENICO’ PER LA SCHERMA

Simonpaolo è il Presidente. Come è nata questa realtà? 

“Dopo il forzato abbandonato della sede storica Cariplo riesco a farmi assegnare una palestra nella Caserma dei Vigili del Fuoco di Milano. Questa sala d’armi milanese, che da due anni presiedo, è frutto della fusione tra la Cariplo Meneghina (fondata nel 1927) e il Piccolo Teatro di Milano, la cui sala di scherma è stata voluta dal registra teatrale Giorgio Strehler, nel 1958, per insegnare agli attori la gestualità della scherma”. 

BUSINESS & SPORT 

Quanto la scherma ti ha aiutato nel Mondo del lavoro? 

“Tantissimo! Lo sport in generale ti dà più sicurezza, ti aiuta a sopportare lo stress e, la fatica. La scherma, oltre al fisico, è soprattutto testa. E una combinazione perfetta tra mente, muscoli, cuore. Devono essere in sintonia. La scherma allena il cervello; anche nella mia attività professionale, mi ha aiutato a forgiare un’attività mentale adatta ad affrontare ogni situazione. E’ uno sport straordinario, si può praticare a qualsiasi età partendo dagli otto anni e si può continuare fino a quando il fisico lo permette! La scherma ha inoltre, una serie di caratteristiche particolari in quanto il risultato non è mai scontato a priori, non garantisce vantaggi a conformazioni fisiche specifiche, dà la possibilità a tutti di essere competitivi: ad esempio anche se sono avvantaggiate le persone più alte, le persone più basse, come me, hanno tutta una serie di possibili contromisure: come la velocità, la scelta di tempo e la misura. Ti dà inoltre un’impostazione di rispetto verso l’avversario: in tutti gli sport di combattimento c’è il rito del saluto all’avversario, al pubblico, all’arbitro prima e dopo l’assalto”. 

2022, Milano Confcommercio – Simonpaolo in ufficio

SCHERMA & FAMILY 

Quando una passione è così forte, la si vuole condividere con i propri figli, anche se a volte può sembrare una forma di costrizione che può portare all’abbandono … 

“Desideravo che le mie figlie condividessero la mia passione della scherma. In particolare, Debora otteneva risultati molto brillanti. Hanno smesso entrambe perché dicevano di avere fatto scherma per me e mi sono sentito in colpa. Poi all’età di quarantacinque, Debora ha voluto riprendere come master con buoni risultati. Negli europei del 2018 ad Alkmaar, in Olanda, siamo stati entrambi selezionati nelle rispettive squadre nazionali, io nella spada e Debora nel fioretto. Nella finale di spada maschile, io ero stato il primo frazionista, avevo già tolto la giubba della divisa e stavo seguendo i miei colleghi negli ultimi due assalti. Mia figlia, che aveva appena concluso e vinto la sua competizione, assisteva alla nostra gara da bordo pedana. Vinciamo e lei corre ad abbracciarmi. Una foto immortala questo momento bellissimo: padre e figlia vincono nella stessa competizione!”

SCHERMA & MONDIALI

Simonpaolo ha deciso di lasciare il segno, anche quando non gareggia, ai Mondiali del 2023… 

“La scherma è sempre stata la mia passione e ho sempre cercato di coniugarla con tutte le altre attività che ho intrapreso: ho portato la scherma durante un evento del Rotary Club installando una pedana e tirando con un mio collega; ho raccontato la scherma in Confcommercio… Quando hanno deciso la sede dei Mondiali 2023 a Milano e Marco Fichera, un nostro tiratore, è stato scelto come Presidente del Comitato Organizzatore, mi sono offerto di sponsorizzare l’evento attraverso manifestazioni collaterali preparatorie coinvolgendo anche l’Automobil Club di Milano. Abbiamo già svolto alcuni eventi, l’ultimo si è tenuto in una delle nostre sale più prestigiose in Confcommercio, a Milano con la Federazione Italiana Scherma”.


Atleta preferito: 

Marcel Jacobs. “Un italiano che, per la prima volta, vince alle Olimpiadi i 100m è un fatto straordinario! Nel passato abbiamo avuto atleti che hanno vinto nei 200m come Mennea e Berruti. Nei 100m, si richiede una grande esplosività breve e continua, come nella scherma, e che si risolve in meno di 10”. Vedere un italiano in vetta alle classifiche mondiali è stata una grande soddisfazione che ho condiviso con l’Italia”. 

Il giorno più bello della tua vita: 
“Il Campionato del Mondo vinto nel ‘97. Sono andato a Cape Town con i miei amici e abbiamo partecipato a questa competizione, la prima nel mondo. Prima e unica volta in cui la gara Master si è svolta nelle stesse date dei Campionati Assoluti. Abbiamo fatto uno stranissimo girone unico a 26, una cosa massacrante e sono arrivato nei primi quattro. A seguire, ho disputato prima la semifinale battendo il mio amico Cappelli, e poi in finale ho affrontato un inglese che ho sconfitto facilmente. A bordo pedana c’era il Presidente della Federazione Scherma che, insieme ad alcuni consiglieri, tifavano per me e ho sentito il Presidente dire che sperava che la vittoria di questa prima gara fosse di buon auspicio per le gare successive del Campionato del Mondo Assoluto. E così è stato!” 

Motto di vita“SPERIMENTARE SEMPRE E CERCARE DI OTTENERE IL MASSIMO!” 


SIMONPAOLO G. BUONGIARDINO

Nato a Milano il 30/5/1947, iscritto al Panathlon Club Milano dal 2012
Vicepresidente Confcommercio Lombardia 
Presidente Cariplo Piccolo Teatro
Laureato in Economia e Commercio, Università Bocconi 

In precedenza per la rubrica ‘Nel cuore dei nostri soci’ sono stati pubblicati i seguenti ritratti:
Alessio Tavecchio
Nino Oddo
Carlo Maria Pedrazzini

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