Nel cuore dei nostri soci – Claudio Pedrazzini: Il mio ‘slalom’ vincente nello sport
Prosegue per il Panathlon Club Milano la rubrica volta a presentare ai propri soci tutti i suoi iscritti con una serie di interviste che permettano di scoprire la vita, il carattere e il pensiero dei consociati. A farlo sarà Anna Galoppo con una serie di interviste come quella realizzata con Claudio Pedrazzini.
di Anna Galoppo
“Ho trascorso tutti questi anni nel CONI, che racchiude ben quarantacinque Federazioni, in Federcalcio, nella Federazione Sci Nautico e Wakeboard e in FISI, che non ho mai abbandonato. Ci sono moltissimi ricordi! È sufficiente vedere una cosa, un gesto, un’immagine, per farti tornare alla mente tutto quello che hai vissuto 20 anni prima!”
Sono così tanti gli eventi e gli aneddoti da raccontare di Claudio che è praticamente impossibile farlo in una sola intervista… ma ci proviamo!
Tutto ha inizio sulla neve…
All’età di cinque anni, i suoi genitori, amanti della montagna, lo portano sulle piste di Cervinia e inizia a sciare. Si appassiona così tanto che decide di partecipare a qualche gara.
“Durante i miei primi dieci anni, invece di giocare a palla insieme agli altri bambini, io ero già sulle piste da sci. Partivamo di venerdì sera e il sabato e la domenica si sciava. Dallo sci amatoriale con i miei genitori, sono passato a fare lezione con i maestri, i quali, vedendo la mia predisposizione allo slalom speciale, mi hanno inserito nel gruppo degli allievi. Crescendo, verso i dodici anni ho iniziato a fare le prime gare. Mi piaceva molto e andavo anche abbastanza bene, così mi hanno iscritto prima allo ‘Sci Club Cristallo’ e poi allo ‘Sci Club Cervino’, il quale mi ha subito inserito nella squadra agonistica.”
Claudio, grazie alla sua tenacia e passione, migliora sempre di più e riesce a ottenere numerose vittorie che gli danno la possibilità di partecipare alle regionali. Con lo ‘Sci Club Cervino’ ottiene ottimi risultati, e viene scelto come prima riserva per la squadra nazionale. Continuerà a gareggiare fino all’età di 25 anni. La montagna e lo sci faranno sempre parte della sua vita, anche lavorativamente: nel ’96 (fino al 2000) sarà il Revisore della Federazione Italiana Sport Invernali e per 2 anni (2012-2014) Segretario del Comitato F.I.S.I. Alpi Centrali.
“Ho avuto la fortuna, grazie allo sci, di trascorrere moltissimo tempo in montagna, e di vivere emozioni bellissime! In quegli anni nacque l’esigenza a Cervinia, di creare una pista da bob. Nel 1969, mio padre e un suo amico ingegnere, decidono di progettare una pista e costruirla. Io ho vissuto questo momento particolare e molto speciale. Ho anche provato a scendere due volte con il bob, la terza… anche no!”
Questa pista ebbe un enorme successo soprattutto con i Campionati del Mondo e gli Europei. Purtroppo, in seguito, la pista venne smantellata per la difficoltà di mantenerla.
Da atleta a dirigente CONI
Nel 1996 Claudio entra nel CONI Provinciale di Milano.
Da allora ha lavorato con tutti i Presidenti che si sono succeduti: Massimo Moratti, Giammaria Visconti Di Modrone, Filippo Grassia (tre mandati), Pierluigi Marzorati, Oreste Perri (due mandati). Oggi è Vicepresidente Vicario, con Marco Riva Presidente, quadriennio (2020-2024) delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. È inoltre Presidente Regionale della Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard, (alla quale fa capo il Presidente Nazionale Luciano Serafica) e Vicepresidente Vicario del Panathlon Milano.
“Possiamo definirti la colonna portante del Coni Regione Lombardia! Come è iniziato questo percorso?”
“Mio padre era nel Coni, nella Giunta è venuto a mancare un componente e hanno chiamato me. Ho sempre fatto il Vicepresidente e ‘ho toccato’ tutti gli sport. Ho avuto una gran fortuna nel ’98 ad essere chiamato per le Olimpiadi Invernali di Nagano come Dirigente per la ‘Fédération Internationale de Bobsleigh et de Tobbogganing’. Ho vissuto tre settimane in Giappone ed è stata un’esperienza fantastica! I Giapponesi sono perfetti, precisi, non sbagliano niente. Ho vissuto un’Olimpiade senza un errore! L’unica cosa molto difficile, per chi partecipava, era la gestione delle gare a causa della notevole escursione termica di circa 25 gradi: alla mattina trovavi un metro di neve e a mezzogiorno sembrava primavera! Passavi dal freddo al caldo con uno sbalzo di 25 gradi!”.
“Tutti questi anni di Coni mi hanno dato la possibilità di vivere moltissime esperienze. Tra queste, nel 2004 vengo chiamato dal Presidente Lega Nazionale Dilettanti Provincia di Milano, l’Avvocato Alessandro Quercioli, a fare il Vicepresidente perché c’era bisogno di dare una mano e per due anni mi sono staccato dal Coni per andare in L.N.D. Questa è stata una bellissima occasione che mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze nel mondo del calcio”.
Inter forever
E qui inizia un’altra parte importante di vita per Claudio nel mondo del calcio neroazzurro: nel 1995 Massimo Moratti, allora Presidente della Federazione Motonautica, acquista l’Inter e chiede agli amici di dare una mano.
“Ci siamo conosciuti al Coni, mi ha chiamato e per circa quindici anni ho seguito per l’Inter la Procura Federale e la Lega Calcio. Ho vissuto in campo sulla panchina più di quattrocento partite! Ho vissuto il triplete, e ne ho viste e sentite di tutti i colori! È stata un’esperienza molto forte! Ricordiamoci che nel mondo del calcio si vivono esperienze intense che rimangono per tutta la vita, vedi e senti cose che, sono convinto, negli altri sport non ci siano. Lo stadio, in particolare San Siro, con ottantamila persone è maestoso, senti una forza impressionante addosso e si può capire come giocatori di una certa levatura abbiano fallito: la pressione è enorme e psicologicamente ti può distruggere!”
Claudio vive con l’Inter momenti di grandi emozioni, in particolare uno gli rimarrà impresso per sempre…
“Uno dei miei momenti più belli con l’Inter è stato la finale a Madrid (2010) quando l’Inter ha battuto 2-0 il Bayern Monaco, vincendo la finalissima di Champions League. È stato fantastico: siamo tornati in aereo, con tutti i dirigenti e dipendenti dell’Inter e quando siamo arrivati a Milano, insieme alla squadra abbiamo trasportato la coppa allo stadio di San Siro, alle 6 del mattino. Era pieno zeppo di gente e abbiamo fatto il giro del campo più volte per mostrare ai tifosi la Coppa. Io ero li, insieme ai giocatori ed è stato bellissimo e indimenticabile! Mancava solo una persona: José Mourinho! Aveva già firmato con il Real Madrid!”
Nel 2011 gli viene conferita la stella d’oro al merito sportivo, dopo aver già ricevuto quella di bronzo (2000) e d’argento (2004). Un giusto coronamento per una vita nello sport, sul campo e fuori dal campo…
“Sono stato felicissimo che il Presidente Giovanni Petrucci abbia deciso di conferirmi il più alto riconoscimento per un dirigente sportivo: la Stella d’Oro. Per me è stato un onore riceverla! Sono e rimarrò sempre un uomo di sport!”
Atleta preferito:
Diego Maradona: “Anche se vado controcorrente, il mio preferito è Maradona. Anche se non lo conoscevo benissimo perché giocava al Napoli e lo vedevo solo quando veniva a giocare a San Siro, era un uomo, a mio parere, di un’altra categoria, di un’educazione incredibile. Un uomo fantastico sia per come giocava al pallone, sia per come si comportava con le persone.”
Il giorno più bello della tua vita:
“Quando mi hanno detto che andavo alle Olimpiadi: è l’obiettivo di qualsiasi sportivo, anche se non sono andato come atleta, ma come dirigente è sempre un grande traguardo.”
Motto di vita: “VIVI E LASCIA VIVERE!”
CLAUDIO MARIA PEDRAZZINI
Nato a Milano il 19/7/1946, iscritto al Panathlon club Milano dal 2008 e membro del Consiglio Direttivo dal 2019 come Vicepresidente Vicario.
In precedenza per la rubrica ‘Nel cuore dei nostri soci’ sono stati pubblicati i seguenti ritratti:
Alessio Tavecchio
Nino Oddo
Ettore
18 Ottobre 2022 at 21:43Anni trascorsi con obiettivi comuni e mi hanno permesso di conoscere una persona unica.
Grazie.