Nel cuore dei nostri soci – Nino Oddo: tiratore ‘per caso’

Dopo la pausa estiva il Panathlon Club Milano riprende la rubrica volta a presentare ai propri soci tutti i suoi iscritti con una serie di interviste che permettano di scoprire la vita, il carattere e il pensiero dei consociati. A farlo sarà Anna Galoppo con una serie di interviste come quella realizzata con Nino Oddo.


di Anna Galoppo

“Imagination is more important
than knowledge” 

L’immaginazione è più importante della conoscenza
(A. Einstein)

Con questa frase di Albert Einstein Nino Oddo si presenta.

Ha ragione Einstein quando spinge gli uomini ad usare l’immaginazione per riuscire a vedere come sarà il futuro e come la nostra intelligenza potrà esplorarlo. Per questo ho sempre considerato importante questo pensiero, per cercare di spingere la mia esperienza umana e le mie conoscenze oltre il presente”. 

E di certo Nino è sempre andato oltre… e tutto per caso!

L’atleta: impegno e costanza 

Nel 1961, all’età di 19 anni, il fratello di Nino, invece di andare a cena con lui in pizzeria, decide di portarlo in palestra, dove svolgeva i suoi allenamenti di tiro con l’arco. Nino si ritrova, inaspettatamente, con un arco in mano… e da quel momento ‘scocca’ la scintilla!

Si, è proprio iniziata così la mia storia di tiratore con l’arco, proseguita tra molti bassi e pochi alti, fino al 1972, quando il commissario tecnico decide di chiamare in Italia un famoso allenatore svedese, K.B. Jonson. Grazie alla mia buona conoscenza della lingua inglese, mi chiedono di seguire la parte organizzativa del corso. Eravamo in 5 e lui doveva formarci per insegnare agli altri istruttori. Il suo insegnamento è stato così efficace che nel giro di 6 mesi, grazie ai miei miglioramenti sono stato convocato in Nazionale dove ho gareggiato per 5 anni, dal ’73 al ‘78”.

1976 – Nino Oddo nella squadra nazionale durante l’incontro Italia Giappone. Dal ’74 al ’78 con la squadra Nazionale ha partecipato a 30 gare internazionali, 2 Mondiali e 2 Europei.

Coach e Dirigente Sportivo: studio e professionalità 

Dopo il ‘78 lascia l’attività agonistica come nazionale per dedicarsi all’insegnamento e diventare istruttore a livello federale. Ma nel ‘79 un altro evento lo porta a cambiare ancora direzione. 

“Sempre per caso, durante il Congresso Internazionale della Federazione che si svolgeva a Berlino, si libera, improvvisamente, il posto di Segretario Generale.  Ero a casa, e ricevo una chiamata dal Presidente Francesco Gnecchi Ruscone, nella quale mi offre l’incarico e mi concede solo 5 minuti per pensarci. Sorpreso, lo accetto e rimarrò in carica fino all’81. Questo mi permise di vivere un’esperienza straordinaria, della quale ho dei bellissimi ricordi, con la squadra nazionale alle Olimpiadi di Mosca e di entrare a far parte, inoltre, dei membri della Commissione ‘’Coaching’’ della Federazione Internazionale”.

Nino docente durante il Seminario Internazionale Allenatori (2009).

Il Coni, nel 2016, conferisce a Nino la Stella d’Argento come dirigente internazionale, che gli viene consegnata da Claudia Giordani.

“E’ stato un riconoscimento molto importante, il coronamento di una carriera! La casualità ha tracciato la mia vita: mio fratello che mi chiama per andare in pizzeria; vengo coinvolto nella formazione perché parlo bene inglese; entro in Nazionale dopo aver fatto il corso perché me la cavavo; grazie a una telefonata da Berlino divento dirigente internazionale. Io non ho mai deciso di fare quello che mi è capitato, tutto mi è successo per fatti assolutamente casuali, fatti determinanti che mi hanno portato fino a qui, io ho solo seguito la mia passione”.

Nino riceve da Claudia Giordani la Stella d’Argento CONI (2016)

L’artista: arte e creatività 

“Ho provato il piacere più grande a contatto con le opere d’arte. 
Mi danno una felicità che non riesco a trovare altrove”. Albert Einstein

La pittura è la sua passione che lui definisce “attività aggiuntiva ma non trascurabile”. Quando hai scoperto questo tuo talento e cosa rappresenta per te la pittura?

 “Nel 1972, quando ci furono le restrizioni per la circolazione delle auto, ho tirato fuori pennelli e colori, che utilizzavo da ragazzino, e ho ripreso a dipingere riscoprendo il gusto del colore e della tela. Il punto focale della mia pittura è la gestione dei colori. La pittura per me è un passatempo, è dare libero sfogo alla mia fantasia. Ad oggi ho fatto oltre un centinaio di dipinti.”


Atleta preferito: 

Roger Feder – “Classe, stile e modo di comportarsi fuori e sul campo”

Il giorno più bello della tua vita: 

La vittoria del mio primo torneo internazionale ‘Il casco d’oro’, una gara di prestigio dove per due giorni ho tirato molto bene, eliminando atleti molto più qualificati. Era la prima esperienza per il mio allenatore, oltre che amico, con la nazionale italiana in una gara internazionale ed era più emozionato di me. Si tiravano 144 frecce, mi sono trovato all’ultima freccia con un vantaggio sul secondo di 11 punti, comunque avessi tirato avrei vinto. Mi sono girato e gli ho dedicato quel tiro…ho fatto 10!”.

Motto di vita“TRASFORMARE I PROBLEMI IN OPPORTUNITA!”

NINO ODDO

Nato a Milano il 6/7/1942 è iscritto al Panathlon Club Milano dal 2008 e membro del Consiglio Direttivo. 

Comincia l’attività arcieristica nel 1961, trascinato dal fratello, debuttando in una gara ufficiale al Torneo Ambrosiano. Assiste alla fondazione della FITARCO, e viene chiamato dal Presidente Malacrida per abbozzare il primo embrione di gestione tecnica dei tiratori in attività. Continua nella attività agonistica tra alti e bassi fino al 1970, quando gli è viene affidato, il coordinamento dei primi corsi istruttori tenuti dall’allenatore svedese K.B. Jonson. Redige con Marco Ponti la ‘Guida all’insegnamento del Tiro con l’Arco’ pubblicato dalla FITARCO. Debutta con la squadra nazionale in occasione del Torneo preolimpico di Monaco nel 1972 e vi rimane fino al 1978 partecipando anche ai campionati Mondiali ed Europei di Tiro di Campagna, conquistando alcuni titoli italiani a Squadre (FITA e Indoor). Nel 1978 decide di dedicarsi all’insegnamento ed al ‘’coaching’’. Dal 1979 al 1981 ricopre la carica di Segretario Generale della Federazione Internazionale (FITA) ed è eletto più volte nel Comitato Internazionale per il tiro di campagna e per il tiro FITA. Dal 2000 al 2019 è nella Commissione Formazione della FITARCO. Dal 2004 al 2008 viene anche eletto come rappresentante dei Tecnici nel Consiglio Nazionale della FITARCO e dal 2007 al 2011 viene eletto dal Congresso Internazionale nella Commissione Allenatori della FITA dove collabora alla stesura ed alla revisione dei due manuali per Istruttori editi dalla Federazione Internazionale. Nel 2001 presenta per la FITARCO la celebrazione del Quarantennale e, successivamente, la commemorazione del Cinquantenario a Roma. Riceve la medaglia di Bronzo al valore Atletico e le stelle di Bronzo e d’Argento (2016) al merito Sportivo da parte del CONI. 


In precedenza per la rubrica ‘Nel cuore dei nostri soci’ è stato pubblicato un ritratto di Alessio Tavecchio

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