Sofia Goggia e la corsa contro il tempo

I Giochi Olimpici invernali di Pechino sono ormai a un passo – l’inizio è fissato per il 4 febbraio, la chiusura il 20 -, ma per l’Italia resta un punto di domanda in merito alle condizioni fisiche di Sofia Goggia. 


di Matteo Pifferi – Datasport

La sciatrice bergamasca è caduta nel corso della libera di Cortina, dopo lo spavento iniziale, si è rialzata ed è arrivata a valle sulle sue gambe. La prima diagnosi ha evidenziato una distorsione al ginocchio sinistro con lesione parziale del legamento crociato e una microfrattura del perone. In attesa di capirne di più in merito ai tempi di recupero necessari, il presidente del CONI Giovanni Malagò ha deciso di nominare al suo posto come nuova portabandiera dell’Italia ai Giochi Olimpici Michela Moioli, grande amica di Sofia Goggia.

La Moioli, che era stata inizialmente scelta come portabandiera per la cerimonia di chiusura, ha ammesso di vivere emozioni contrastanti. “Sono dispiaciuta per quello che è successo a Sofia, è come se mi stesse passando questo testimone. Pensando anche a lei svolgerò questo ruolo con grandissimo onore, ringraziando anche il Coni per la fiducia”, ha dichiarato la stessa Moioli. “Sono felice, un po’ amareggiata per Sofia, perché mi dispiace per quello che è successo e non ci voleva, ma il ruolo che mi è stato assegnato mi riempie d’orgoglio”.

Sofia Goggia, intanto, sta cercando di recuperare e, nel frattempo, tramite i social sta aggiornando, quasi day-by-day, gli appassionati che aspettano di vedere segnali positivi e il semaforo verde perché la sciatrice possa prendere parte ai Giochi Olimpici e provare a difendere l’oro conquistato nel 2018 a Pyeongchang in discesa. “Se questo è il piano che Dio ha per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo”, è stato il primo messaggio della Goggia, che nelle ultime ore ha lasciato molte più speranze. “Avanti con fiducia”. Un messaggio breve, conciso, chiaro. Tre parole che vogliono dire tanto per un’atleta che sta seguendo un iter ad hoc – attività in piscina e sedute nel ghiaccio per ridurre l’edema che preme sulla rotula – per cercare di essere nuovamente pronta per il 15 febbraio; giorno della gara di discesa, la specialità in cui la 29enne fa la voce grossa anche in Coppa del Mondo. 

Al momento, Sofia risulta tra le 9 sciatrici convocate dalla FISI per i Giochi Olimpici, ma il timore che possa non farcela c’è ed è concreto. La tenacia, la forza di volontà, la determinazione e la cattiveria – sportiva e agonistica – di Sofia sono caratteristiche che la contraddistinguono dalle altre sciatrici, italiane ma non solo, anche per il modo di barcamenarsi nelle varie specialità. In tanti hanno spesso criticato l’azzurra per una mancata predisposizione al fare calcoli e “accontentarsi” piuttosto che andare “a tutta” con l’inevitabile incremento delle percentuali di rischio, di commettere errori e di farsi male. Ipotesi poco adatte a un’atleta che, per sua natura, punta sempre a dare il massimo. 

La speranza per tutti gli appassionati è che il 15 febbraio il nome di Sofia Goggia sia inserito nella starting list di discesa e che la bergamasca possa presentarsi al cancelletto di partenza. Ciò che succederà, al momento non è dato sapersi ovviamente. Ma c’è la consapevolezza che la Befanona – soprannome simpatico reso celebre sui social – farà di tutto per esserci.

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