Risottino Gianni Brera e Sandro Ciotti

I ricordi più belli legati al grande maestro Gianni Brera risalgono per me a metà circa degli anni Ottanta. Dopo le partite in notturna giocate a San Siro, di solito le Coppe Europee al mercoledì alle 20.30, un gruppetto di giornalisti sportivi dopo il resoconto scritto, le telecronache o radiocronache, le interviste raccolte negli spogliatoi, a serata lavorativa conclusa, era solito andare a cena “da Roberto” in corso Sempione.


di Marco Basoni

Il sottoscritto aveva da poco iniziato a scrivere sulla rivista SUPERGOL, mensile diretto da Maurizio Mosca, e con il collega e amico Danilo Sarugia, allora capo ufficio stampa dell’Inter, avevamo per merito suo ovviamente, l’onore di poter assistere nel dopocena alla rituale partita a scopa al tavolo di Gianni Brera. Di solito suo avversario era Sandro Ciotti e gli sfottò finali per la coppia perdente erano accompagnati con un buon whiskino che di solito il Maestro “allungava” con un po’ di minerale!

A quei tempi ero il più giovane della congrega e la cosa mi “gasava” molto e mi faceva sentire “importante” poter condividere queste nottate con colleghi così prestigiosi soprattutto in relax al di fuori delle ore di lavoro…

Gianni Brera fra le tante delizie lombarde amava in modo particolare il risotto alla milanese, tanto che aveva elaborato una sua ricetta in una memorabile sera di tanti anni fa, seduto al tavolo del famoso ristorante Gran San Bernardo dello chef Alfredo Valli, suo grande amico.

Più che un nuovo risotto, quello del Maestro, era per meglio dire una variante del classico risott giald. Ma come fu quella prima volta ce lo ha raccontato lo chef, ora in pensione, Ghiringhelli che per tanti anni ha lavorato al Gran San Bernardo alle dipendenze di Valli.

Racconta Ghiringhelli ad un gruppetto di giornalisti sportivi, seduti questa volta a un tavolo della “Conchetta” sui Navigli, altro ristorante d’eccellenza della cucina milanese. «Era una sera della fine degli anni Settanta, mi pare, e terminata la cena da un po’, la combriccola era impegnata nella solita partita a scopa. C’erano Brera, il famoso giornalista Rai Beppe Viola, l’avvocato Peppino Prisco e il “patron” Bernardo Valli. L’allegria della serata aveva reso l’atmosfera magica anche con l’aiuto delle bottiglie di vino prosciugate. E allora Gioân Brera propose di poter assaggiare ancora qualcosa di particolare. Io che ero lì per assistere alla “scopetta” sono andato in cucina e son tornato con il risotto avanzato, che era però alla pavese. L’ho reso piatto e compatto e rimesso sul fuoco per il cosiddetto “salto”, una leggera scottatura: risultato un bel risottino piacevolmente croccante e saporito! Lo abbiamo battezzato subito “Risotto Gianni Brera”. Servito e mangiato: una felicità per tutti».

Il 19 dicembre 1992, al ritorno dalla rituale cena del giovedì a Maleo, immancabile appuntamento con il gruppo dei suoi amici, sulla strada tra Codogno e Casalpusterlengo, Gianni Brera, probabilmente il più grande giornalista sportivo che l’Italia abbia avuto, perse la vita in un incidente automobilistico a soli 73 anni. In chiusura mi vengono in mente, a tanti anni di distanza, le parole che diceva il Maestro per la perdita di un conoscente “ti sia lieve la terra, Amico mio!”.

Risotto alla milanese all’onda
(ricetta di Gianni Brera)

Ingredienti per 4 persone:

300g di riso superfino
40g di midollo di bue
80g di burro
40g di cipolla bianca
5cl di vino bianco secco
2 bustine di zafferano
1l di brodo di carne
60g di parmigiano grattugiato
Sale q.b.

Tritare finemente la cipolla e farla appassire in un tegame con il midollo in 20g di burro. Aggiungere il riso e farlo tostare per 1 minuto mescolando con un cucchiaio di legno. Bagnare con il vino e farlo evaporare completamente. Versare poco alla volta il brodo bollente, mescolando di tanto in tanto, cuocere per 18 minuti. A metà cottura aggiungere lo zafferano e salare a piacere. Spegnere il gas e aggiungere il burro rimasto e il parmigiano mantenendo il risotto all’onda. Lasciare riposare qualche minuto e servire.

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