Per l’Olimpia un’impresa attesa 29 anni!

L’Olimpia Milano firma una bella pagina della sua gloriosa storia, riuscendo a tornare in una Final Four di Eurolega dopo 29 anni dall’ultima volta. E lo ha fatto con un finale incredibile in una partita incredibile di una serie incredibile, visto che il Bayern Monaco, allenato da una vecchia volpe come coach Trinchieri, ha provato fino all’ultimo a ribaltare il pronostico e il risultato della serie. Due squadre che escono da questi cinque confronti a testa altissima. L’Olimpia centra la qualificazione alle Final Four, ma il Bayern Monaco si dimostra squadra davvero competitiva e in crescita, che potrà togliersi non poche soddisfazioni nelle prossime stagioni.

di Matteo Pifferi – DataSport

Va a Milano la “bella” contro il Bayern Monaco dopo che l’Olimpia ha sprecato un doppio vantaggio, accumulato grazie alle due vittorie nelle prime due partite della serie. L’Olimpia stacca così il pass per le Final Four di Eurolega per la prima volta dopo 29 anni. Un traguardo straordinario anche per tutto il movimento cestistico azzurro, che rimette una squadra tra le migliori quattro d’Europa a dieci anni dall’ultima volta (quell’anno fu la Mens Sana Siena) e che infonde grande fiducia in vista dei prossimi impegni della Nazionale italiana. Gara-5 è una partita all’ultimo sangue tra due squadre che hanno dimostrato di equivalersi e che non volevano gettare al vento la grandissima occasione che si erano create. 

Ai nastri di partenza le scarpette rosse partivano leggermente favoriti ma i teutonici hanno dimostrato a più riprese di non essere mai domi. Difatti l’inizio di marca Bayern ma Milano capisce subito come risolvere la questione e recupera senza grosse difficoltà. Nel secondo quarto c’è il primo vero e proprio allungo delle scarpette rosse, toccando addirittura i tredici punti di vantaggio e andando all’intervallo lungo sul 50-40, lo stesso identico punteggio parziale di gara-4. A differenza della sfida precedente, però, l’Olimpia rientra nel terzo con la stessa cattiveria del primo tempo e continua a spingere per non correre rischi. Arriva fino a diciassette punti di vantaggio e chiude la terza frazione con un confortevole margine di 14 punti sul 72-58. I ragazzi di coach Messina hanno poi continuato ad amministrare anche nell’ultimo periodo ma, se c’è una cosa che i bavaresi hanno dimostrato nei quattro confronti precedenti, è che non mollano mai. Piazzano un parziale di 11-1 e tornano a sole sei lunghezze di distacco, ma Delaney fa cinque punti in fila in un momento delicatissimo e riporta il vantaggio in doppia cifra. A settanta secondi dalla fine è più 12 Olimpia e la partita sembra finita.

I meneghini dimostrano, invece, di dover ancora migliorare molto nella gestione dei palloni importanti e fanno tutto ciò che di peggio si possa fare in quella situazione. Tra cattive gestioni, palloni persi e falli in attacco consentono al Bayern di realizzare in pochissimi secondi un parziale di dieci a zero, riportandosi a meno due e palla in mano a 14 secondi dalla sirena. Sull’orlo del baratro l’Olimpia trova il suo salvatore in Kyle Hines, che fa una difesa fantascientifica e strappa il pallone dalle mani Baldwin e, di fatto, chiude la partita. Un traguardo che ad inizio stagione non si poteva nemmeno immaginare, come dirà anche Gigi Datome a fine partita, ma che i ragazzi di Messina si sono meritati sul campo, pur con qualche errore. E una gigantesca nota di merito va fatta proprio a Ettore Messina, il vero trascinatore di questa squadra, che parteciperà alle Final Four di Eurolega per la dodicesima volta da allenatore, il secondo con più partecipazioni dopo Obradovic. 

Da citare anche i due uomini decisivi della serata magica per l’Olimpia: Shavon Shields e Kyle Hines. Shields è l’indiscusso MVP del match, con una sontuosa prestazione da 34 punti con 41 di valutazione, 9/12 dal campo, 5/6 da tre, 11/12 ai liberi. Hynes è l’MVP emotivo dell’incontro, con la stoppata decisiva in un momento di totale panico per Milano, che si stava scavando la fossa da sola. Una piccola nota a margine: per Kyle Hines quelle di quest’anno sarà la nona Final Four consecutiva a cui prende parte, una garanzia nei momenti decisivi. Appuntamento quindi a Colonia dal 28 al 30 maggio per vedere se Milano riuscirà nella clamorosa impresa di vincere. Adesso l’avversario è il fortissimo Barcellona in semifinale e, in caso di passaggio del turno, la vincente di Efes-CSKA in finale. L’Olimpia è, sulla carta, inferiore a questa tre compagini, ma il bello delle Final Four è che sono a gara secca e tutto può succedere. 

“Al momento, vedo che giochiamo contro il Barcellona: ci ha battuto due volte. La seconda, a Milano, ci ha battuto nettamente. Siamo contenti e ci godiamo questa esperienza. Per noi è un grande risultato, è bello per la società, il Sig. Armani, la sua famiglia, il Sig. Dell’Orco. Ma la cosa più importante, ancora più che giocare le Final Four, è ritornare il prossimo anno a disputare i playoff, questo deve essere il nostro obiettivo, essere una squadra che ogni anno gioca i playoff. Poi ci sta di arrivare alle Final Four, come è stato quest’anno. Il momento in cui ho capito che potevamo farcela è stato a Mosca: quella vittoria ha detto che davvero potevamo giocarcela con tutti, anche se poi abbiamo scoperto che per giocare la post-season sarebbe servito vincere ancora”, ha dichiarato coach Ettore Messina a fine gara. Una garanzia, anche lui, che ha riportato la Milano cestistica ad un livello altissimo. Ed ora sognare non costa davvero nulla.

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