Lettera di un allenatore in tempo di Covid

Lettera immaginaria rivolta a uno dei miei giocatori, ma che vorrei scriverei davvero a ogni ragazzo che alleno, che ho allenato e che, speriamo presto, tornerò ad allenare.


di Massimo Alchini

Caro Matteo,
quante volte ti ho detto: “Non mollare“.
Te lo ricorderai di sicuro!
Te l’ho detto mille volte quando mancavano pochi minuti alla fine della partita e gli avversari ci schiacciavamo in difesa. Dalla panchina urlavo a squarciagola: “Ragazzi manca poco non molliamo!“
Quante volte in allenamento mi hai sentito dire, durante le ripetute : “Raga, ne mancano solo due. Dai, non molliamo“

Sai Matteo, non ci vediamo da una vita .


Quanto manca quel trovarci al campo due sere alla settimana. Manca a me terribilmente. Ogni martedì e giovedì alle 18 divento un pochino “triste“ dentro. Magari sto camminando per strada. Magari sono a casa a lavorare in smart working, ma dentro di me, quasi inconsciamente, un pensiero corre al fatto che proprio in quel momento iniziavano gli allenamenti. A occhi aperti vedo e rivedo voi che arrivate al campo. Vedo gli spogliatoi. Vi vedo uscire e iniziare a “cazzeggiare“ tra tiri in porta e dintorni e io che vi dico una, due, tre volte… “Raga daiiii, venite qui che iniziamo“ . Mi manca tutto quello. Mi manca da morire. Credo manchi anche a te, caro Matteo.


Non sei mai stato un santo durante gli allenamenti. Lo sai anche tu che a volte avevi voglia zero e gestirti era un po’ complicato. Ma sono sicuro che adesso quell’allenarsi al campo ti manca da morire.


Ti immagino a casa un po’ disorientato e spaesato. Niente allenamenti e partite per un anno è una mazzata tremenda. Sino a ieri capitava solo a un ragazzo su migliaia, magari vittima di un brutto (ma proprio brutto) infortunio.


Oggi è così per tutti. E allora, Matteo, è proprio adesso ho bisogno di urlarti : “Forza, non mollare!!!“ Torneremo a giocare e torneremo a gustare amicizia, vita vera, sudore e valori, risate e arrabbiature.
Torneremo a giocare. Forse fra qualche settimana, forse a settembre. Non so dirtelo con certezza. Quel che conta è che torneremo a giocare.

Tu, nel frattempo, non mollare.
Hai speso anni di “allenamenti e partite“ per capire il valore dell’impegno, della fatica, del rispetto per i compagni, dell’aiutare gli altri, del perdere per rialzarsi e dare più di prima… Ora, non dimenticare tutto. Non lasciare che l’apatia e il vuoto di questo tempo prendano il sopravvento.

Se ti può aiutare, dai spazio ai ricordi. Rivivi con la mente e con il cuore le emozioni, le partite, le delusioni che abbiamo condiviso e che ci hanno fatto crescere, ma soprattutto non mollare e non molliamo.
Ricordi quello che ci siamo sempre detti: ”Ci sono momenti delle partite che sono davvero difficili. In cui tutto sembra perduto. Lì, si vedono i veri giocatori. Non mollano. Reagiscono e riprendono in mano la partita lottando in campo da leoni“.

Bene Matteo fai così. Anzi, facciamolo insieme. Nessuna zona “rossa o arancio“ può impedirci di tenere i rapporti con i compagni di squadra. Certo, dopo tanti mesi la voglia passa e si cade nell’apatia. Gli altri, ma noi no! Qualcosa ci inventeremo sempre per restare in contatto e per continuare a essere “squadra“ anche se a distanza e anche se dobbiamo vivere mille restrizioni imposte da questo maledetto virus. Anche nella tua vita fai così. Non lasciarti andare all’apatia e alla sfiducia. Non mollare!!! Ripensa ai valori della vita che hai imparato in campo tra allenamenti e partite. Riflettici sopra e falli diventare più forti. Allenati da solo, se puoi… ma, soprattutto, coltiva dentro una voglia matta di tornare a giocare. Quando ricominceremo tutto sarà meravigliosamente nuovo e più bello. Ogni allenamento e ogni partita regalerà emozioni che prima davamo un po’ per scontate. Mi raccomando, non mollare!!
Ti ricordi quello che ti dicevo ogni volta che stava per iniziare la partita? “Tranquillo, mi raccomando. Gioca come sai e ricordati che mi fido di te“.

Bene, te lo dico anche adesso. E te lo dico più convinto di prima! “Tranquillo, senza sport, senza scuola, senza amici… è dura… ma vivi come sai e ricordati che mi fido di te“.


Un abbraccio
Il tuo mister

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