La carenza di impianti sportivi a Milano e il contratto di disponibilità

La scorsa settimana sono stato ospite del Panathlon Club Milano che, alla vigilia delle elezioni amministrative, ha ritenuto opportuno riunire amministratori ed operatori del settore per analizzare la situazione degli impianti sportivi milanesi.


di Massimo Morelli – Direttore del Torneo di Tennis “Avvenire” 

Tutte le parti politiche e sociali hanno concordato sul fatto che a Milano manchino impianti sportivi pubblici sufficienti a garantire un’adeguata disponibilità di fruizione di spazi da parte di tutte le ASD/SSD presenti. 

Sono circa un centinaio, infatti, gli impianti sportivi milanesi, ai quali si aggiungono i 30 gestiti da Milanosport. Tuttavia, sono più di 3.000 le ASD/SSD che “cercano casa” a Milano, per poter far praticare sport ai propri iscritti. 

Sino ad ora, a livello di impianti pubblici, si è ragionato con il classico schema della “concessione”. L’Ente pubblico, proprietario, concede al privato l’uso dell’impianto, in cambio di alcuni interventi (essenzialmente ristrutturazioni).  Questo schema non porta però alla costruzione di nuovi impianti (costerebbe molto al Comune) ed impedisce a piccole ASD/SSD, che non ne hanno la possibilità economica, di trovare spazi adeguati.

Il Codice degli appalti del 2016 prevede una soluzione molto valida al problema della carenza di impianti, che è il c.d. “contratto di disponibilità”, che ribalta il rapporto tra il pubblico ed il privato. Il primo diventa conduttore ed il privato è il proprietario dell’opera. A fronte di un canone, l’affidatario deve, a suo carico, progettare, finanziare, realizzare l’immobile e garantirne la costante fruibilità, la gestione tecnica e la manutenzione.  Il Comune potrebbe poi recuperare il canone “riaffittando” a sua volta gli spazi a diverse ASD/SSD, che potrebbero quindi a questo punto essere in grado di sostenere i costi.Il contratto di disponibilità non richiede all’ente pubblico di definire soluzioni progettuali complesse e gli garantisce la flessibilità di una concessione, diluendo il costo attraverso il versamento di un canone predefinito.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *