Gravina a Milano per il rilancio del calcio, parla anche di Juventus e Mancini

Alla vigilia della sua partecipazione all’elezione del presidente del CONI per il quadriennio 2021-2024, Gabriele Gravina ha fatto visita al Comitato Regionale della Lombardia. Dopo aver incontrato gli addetti ai lavori, il presidente della FIGC ha incontrato la stampa parlando di calcio a 360° dai dilettanti alla Nazionale di Mancini passando per la querelle sulla SuperLega.

di Giorgio Ambrogi


In una sala riunioni gestita con rigore secondo il protocollo contro il COVID-19, Carlo Tavecchio, ex presidente della Federcalcio e attualmente a capo del calcio dilettantistico della Lombardia, ha fatto da padrone di casa all’incontro del numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, con il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale e con i delegati provinciali della Lombardia. Al termine dell’incontro Tavecchio, socio del Panathlon Club di Milano, ha affiancato Gravina in un incontro con la stampa gestito dal presidente del Club Milano, Filippo Grassia.

Molta la carne al fuoco di questi giorni per il presidente della Federcalcio che ha voluto sottolineare l’importanza dei comitati locali per cercare di arginare l’emorragia di iscritti che si sta verificando nel mondo del calcio dilettantesco con i tesseramenti che prima della pandemia erano di oltre 400mila unità e ora sono calati del 25%. “La vostra presenza sul territorio è stata fondamentale”. Ha esordito Gravina che ha parlato dei ristori in arrivo per il movimento e che ha evidenziato la necessità di “trovare un antidoto a questa crisi”. Poi, su precisa domanda, ha affrontato il discorso relativo alla presenza del pubblico alle gare delle categorie giovanili e minori. “Ritengo che occorra pensare seriamente a questa situazione, perché è molto peggio non fare nulla e rischiare che la gente agisca senza regole precise. Meglio una situazione controllata che non fare nulla”.

Carlo Tavecchio, Gabriele Gravina e Filippo Grassia

Impossibile, poi, non parlare dei temi di grande attualità. A partire dalla riforma dei campionati con il passaggio a 18 squadre della Serie A. “L’idea della riforma è un mio principio fondamentale – ha sottolineato Gravina – . Il 2024, però, secondo la mia visione è molto lontano. La Lega di A ha una priorità assoluta e da una sua scelta di autodeterminazione dipende tutto il resto del calcio. Spero che possa partecipare a questo processo con grande incisività con confronti in tempi rapidissimi. Il tempo deve essere nostro alleato e non un nemico”.

Molte, inoltre, le domande relative alla SuperLega e ai rischi di sanzioni che corre l’unico club italiano ancora coinvolto nel progetto, la Juventus. “Ho parlato ieri con Andrea Agnelli e mi sembra che ci possano essere la volontà e il tempo necessari per l’apertura di un dialogo che porterà a una soluzione”. Nel confermare che la società bianconera deve rispettare le regole per potersi iscrivere al campionato, Gravina è andato oltre auspicando un avvicinamento da entrambe le parti. “Stiamo cercando di allentare le tensioni generate da un progetto alternativo. Non fa bene parlare del problema Superlega, ma a mio parere rimane un tema molto caldo. Quello della SuperLega è stato un grido d’allarme da accogliere e sul quel grido si deve costruire l’antidoto giusto per dare al calcio progettualità e aspetto innovativo e un aiuto al controllo gestionale più attivo”.

Non è mancato, prima di chiudere l’incontro, un cenno a Mancini e al rinnovo di contratto di cui si parla da tempo. “In genere, più che al risultato, sono interessato al percorso che si fa per arrivarci e devo dire che Mancini è riuscito a costruire un ottimo gruppo e a far crescere il nostro calcio. Per questo – ha proseguito Gravina – stiamo lavorando con lui del possibile rinnovo. Siamo ai dettagli e ci siamo assunti l’impegno di fare l’annuncio prima dell’avvio del nostro ritiro in Sardegna che prenderà il via il 24 maggio”.

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