Abbiamo vinto una battaglia di dignità
Strano ma vero! Abbiamo “vinto”. Da oggi le società sportive degli enti di promozione e le società sportive delle federazioni tornano ad avere uguali diritti. In zona rossa, le categorie di interesse nazionale, possono allenarsi. Una disposizione che vale sia per le squadre delle federazioni che per quelle degli enti.
di Massimo Achini
Come ricorderete sino a due giorni fa non era così. Si potevano allenare solo realtà appartenenti alle federazioni. Quelle degli enti “inspiegabilmente” no. Curioso, ad esempio, il caso di una ragazza iscritta ad una società sportiva di ginnastica che fa attività sia con la federazione che con il CSI. Sino a ieri poteva allenarsi in quanto tesserata per la federazione ma non poteva farlo in quanto tesserata per un ente di promozione. Il Coni è stato di parola. Ha cambiato idea ed ha messo fine a questa assurdità.
La settimana scorsa la confusione era totale, tra FAQ a cancellate e riscritte dal Governo, pareri del Coni che dicevano una cosa e poi il contrario. Noi lo abbiamo detto subito. Serviva semplicità e chiarezza. In zona rossa delle due l’una. O non si può allenare nessuno o si possono allenare tutti (iscritti alle categorie di interesse nazionale). Lì siamo arrivati e siamo soddisfatti. Da oggi chi vuole può allenarsi.
Attenzione però a non confondere i piani. Un conto è aver vinto una battaglia di dignità nel sistema sportivo, un altro è l’attenzione al bene dei ragazzi. Noi restiamo convinti che, in zona rossa, sospendere gli allenamenti sia un atteggiamento “saggio e prudente” e invitiamo le società sportive a farlo.
Lo dice con chiarezza anche il nostro Presidente Nazionale Vittorio Bosio: “Al di là delle norme che rispettiamo e rispetteremo, invito tutti a riflettere e a prendere coscienza della situazione. L’incidenza del virus, in tutto il tessuto sociale, è significativa. In giro per l’Italia, si registrano casi di focolai anche nelle società sportive. Nelle regioni rosse, ad alto rischio di trasmissione del Covid, le scuole sono chiuse, i ragazzi e le ragazze non possono incontrarsi. Il CSI, come gli altri e più degli altri seguirà le norme, ma sono certo che a tutti i livelli aggiungerà qualcosa in più: l’amore per la vita”.
Dunque, chi vuole allenarsi può tornare a farlo. Lasciamo a ciascuno il valutare se ne vale davvero la pena in questi giorni. Ricordiamo anche, che per chi si allena in Oratorio, resta in vigore la disposizione della Diocesi di Milano che limita la possibilità di allenarsi a quelle squadre che realmente hanno iniziato un campionato (federale o di ente di promozione) o sono in possesso di un calendario ufficiale con inizio a brevissimo. Speriamo davvero che, dopo Pasqua, possa scattare un semaforo verde per allenamenti e competizioni dovuto ad un quadro epidemiologico in netto miglioramento. Sappiamo che non ci sono sicurezze. Ma ci speriamo davvero.
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