4 mesi a Pechino 2022: le linee guida

Mancano poco più di quattro mesi all’inizio dei Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022, con la cerimonia di apertura fissata per il 4 febbraio 2022 allo stadio soprannominato Nido d’Uccello, dove 13 anni fa si erano svolti i Giochi Olimpici estivi. 


di Matteo Pifferi – DataSport

In attesa di avere un programma dettagliato, che verrà confermato e annunciato nelle prossime settimane, in questi giorni si è tenuta un’importante riunione del CIO che ha dettato le linee guida per atleti e staff al fine di salvaguardare la Cina ed evitare un aumento dei contagi. Linee guida che risultano essere ben più stringenti di quelle che hanno vissuto gli atleti nell’Olimpiade estiva di Tokyo 2020. Tutti coloro i quali sono stati vaccinati entreranno di fatto nella bolla olimpica quando approderanno in Cina, mentre chi non risulta vaccinato dovrà, invece, scontare un periodo di 21 giorni di quarantena, che inevitabilmente avrà un impatto anche sul rendimento degli atleti.

L’inizio delle Olimpiadi è previsto per il 4 febbraio con la chiusura il 20 dello stesso mese, mentre le Paralimpiadi si terranno dal 4 al 13 marzo. Gli eventi si svolgeranno in quello che il CIO e gli organizzatori hanno definito “un sistema di gestione a circuito chiuso”, ossia, di fatto, una grande bolla all’interno della quale sarà garantita ogni tipo di attività o esigenza, dal sistema di trasporto fino all’alloggio, agli spazi per l’allenamento oltre che agli impianti per le gare. A differenza dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020, per i Giochi di Pechino 2022 è prevista la presenza del pubblico, anche se agli eventi saranno ammessi solamente in residenti in Cina “che soddisfano i requisiti delle misure contro il Covid-19”

Come si evince dalle prime indiscrezioni, non sarà possibile, per atleti, staff e giornalisti, uscire dalla bolla, mentre gli spostamenti sono previsti solo per allenarsi, gareggiare e lavorare, qualora la sede dell’evento non combaci con quella prefissata all’arrivo in Cina. In più, tutti coloro che saranno all’interno della bolla dovranno sottoporsi, ogni giorno, a un tampone in modo da accertare la negatività al Covid-19 per poter allenarsi e/o gareggiare.

Si tratta di una decisione importante e netta che il CIO e il Comitato Organizzatore dei Giochi di Pechino hanno voluto prendere per cercare di limitare il più possibile la diffusione della pandemia, ma, al contempo, permettere agli atleti di gareggiare con un pubblico, seppur limitato e contingentato solamente ai residenti in Cina, a differenza dei Giochi estivi. Una parziale apertura che però – giustamente – non vuol dire “tana liberi tutti”. Il comunicato del CIO chiarisce che saranno ammesse tutte le persone vaccinate coi vaccini riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che le richieste di esenzione per valide ragioni mediche verranno esaminate caso per caso.

Passando al lato sportivo, l’Italia si presenterà a Pechino con l’obiettivo di migliorare il dodicesimo posto nel medagliere ottenuto a Pyeongchang nel 2018: alla fine furono solo 3 gli ori (Arianna Fontana nei 500 metri di Short Track, Michela Moioli nello Snowboard cross e Sofia Goggia nella discesa libera) e due argenti (Federico Pellegrino nello Sprint dello Sci di fondo e la staffetta femminile dei 3000 m nello short track con Arianna Fontana, Cecilia Maffei, Lucia Peretti e Martina Valcepina), mentre furono 5 i bronzi (Dominik Windisch nella 10 km sprint e la staffetta mista con Vittozzi, Wierer, Hofer e Windisch nel biathlon, Nicola Tumolero nella 1000 metri di pattinaggio di velocità, Federica Brignone nello slalom gigante femminile e Arianna Fontana nella 1000 metri femminile di Short Track). 

Ci saranno 109 eventi da medaglia, con la città di Pechino che ospiterà tutte le gare su ghiaccio, snowboard e freestyle, mentre le altre manifestazioni come sci di fondo e alpino si terranno in altre città, distanti circa 200 km dalla capitale.

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