Vaccini Covid, Oms: “Pochi eventi gravi su milioni di vaccinati”

Vaccini anti Covid e il ‘caso’ AstraZeneca sospeso in Italia e in alcuni Paesi europei, arriva l’invito dell’Oms Europa ad andare avanti nelle campagne vaccinali nel continente. “Il numero di eventi avversi gravi identificati dopo la vaccinazione anti-Covid è estremamente basso tra i milioni di persone già vaccinate. Senza alcuna indicazione finora di un collegamento con i vaccini, è importante che le campagne di immunizzazione continuino, per prevenire casi di malattia grave e morti di Covid-19”, scrive su Twitter l’Organizzazione mondiale della sanità Europa tornando sull’argomento vaccini, dopo lo stop temporaneo e precauzionale del siero AstraZeneca in attesa di indicazioni che potranno arrivare dalle indagini in corso su alcuni eventi tromboembolici segnalati.  

“I dati sui casi di coagulazione del sangue identificati dopo la vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca vengono raccolti e rivisti dall’Oms e dall’agenzia europea del farmaco Ema”, ribadisce Oms Europa. “Gli esperti concluderanno questa settimana se alcune o tutte queste condizioni prese in esame erano legate alla vaccinazione oppure causate da ai fattori casuali. La sicurezza dei vaccini è fondamentale e il monitoraggio è in corso per tutti” i prodotti scudo. “La vaccinazione ridurrà malattie gravi e decessi causati da Covid-19 – conclude Oms Europa – ma non può impedire il verificarsi di ae malattie”. 

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha intanto incontrato stamani in videoconferenza, in vista del summit della settimana prossima, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e i primi ministri di Lettonia (Krisjanis Karins), Bulgaria (Boyko Borissov), Repubblica Ceca (Andrej Babis), Slovenia (Janez Jansa) e Croazia (Andrej Plenkovic), tutti preoccupati per le forniture di vaccini anti Covid. Lo riferiscono fonti Ue.  

I leader “hanno condiviso con Michel le loro preoccupazioni sulle possibili disparità nella distribuzione di vaccini anti Covid agli Stati membri, dopo che una compagnia (Astrazeneca, ndr) non ha rispettato gli impegni presi”. Gli ambasciatori discuteranno della questione oggi in Coreper. I problemi nascono dal fatto che l’allocazione dei vaccini ordinati centralmente dalla Commissione è stata resa più flessibile, per volontà degli stessi Stati membri, rispetto alla proposta iniziale (distribuzione in base alla popolazione).  

Gli Stati hanno deciso che, nel caso in cui un Paese non intenda comprare la quota di vaccini di sua spettanza, questa venga redistribuita tra gli ai Paesi, in funzione anche della situazione epidemiologica.  

E’ così che la Germania si è procurata 30 mln di dosi aggiuntive del vaccino Pfizer/BioNtech, come ha spiegato ripetutamente la Commissione per bocca della stessa Ursula von der Leyen, e non, come si continua a dire, operando al di fuori dell’accordo Ue. Si trattava di dosi ordinate dall’Ue e non comprate da alcuni Stati, che hanno scelto di non comprarle. E’ successo, verosimilmente, che diversi Paesi, verosimilmente quelli che oggi si trovano a mal partito, hanno puntato su AstraZeneca, piuttosto che sui vaccini a m-Rna di Pfizer/BioNTech e Moderna, che hanno una tecnologia molto innovativa e che all’inizio, quando i vaccini erano ancora in via di sviluppo, erano guardati con maggiore scetticismo.  

Come ha detto il presidente Emmanuel Macron a fine gennaio ad alcuni media internazionali, “quello che nessuno aveva previsto è che i vaccini che funzionano meglio erano i più complicati. Questo significa che in questa crisi diciamo che ci vuole più tempo a produrre una Twingo di una Tesla, che non avevamo mai prodotto prima”. 

I vaccini a m-Rna erano anche più cari, mentre quello di AstraZeneca è sensibilmente meno costoso, cosa che potrebbe avere pesato nelle scelte di acquisto degli Stati (sono i Paesi, non la Commissione, che decidono se acquistare o meno i vaccini a disposizione, e quali).  

Sfortunatamente, AstraZeneca non ha rispettato gli impegni presi per contratto con la Ue, e continua a tagliare le consegne in Europa, cosa che crea non pochi problemi. E i Paesi che avevano puntato di più sui vaccini di AstraZeneca ora si trovano in difficoltà: da questo nascono le proteste (Kurz aveva parlato di un “suk” nel comitato direttivo).  

Il problema è emerso da qualche settimana e ora dovrebbe essere affrontato al massimo livello politico, nel Consiglio Europeo, anche per evitare eccessive disparità tra gli Stati nelle vaccinazioni, che non gioverebbero a nessuno. 

Sorgente: Adnkronos

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *