Truffa Dpi a Protezione Civile Lazio, sei persone ai domiciliari

Una truffa ai danni della Protezione Civile del Lazio e ae imprese nella fornitura dei dispositivi di protezione individuali. E’ quanto hanno scoperto i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, che hanno eseguito un’ordinanza di cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alle truffe per le forniture di dispositivi di protezione individuale alla Protezione Civile del Lazio e di ae imprese, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Sequestrato a scopo preventivo il provento illecito, pari a circa 4 milioni di euro.  

Da quanto emerso nelle indagini, nelle fasi più critiche della prima ondata pandemica, una società jonica, che fa capo a uno degli indagati, si era proposta di fornire Dpi all’Ente Protezione Civile Lazio necessari per far fronte al rischio di contagio. La società fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore del commercio di integratori alimentari, poi ha cominciato a occuparsi di dispositivi di protezione individuale. Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza di Taranto la società ha, dapprima, fornito documenti rilasciati da enti che non rientrano tra gli organismi deputati a rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente da Cina e Turchia, ha prodotto falsi certificati di conformità. 

 

Le indagini, condotte anche con il supporto del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dell’Unità di Informazione Finanziaria (Uif), hanno permesso di bloccare il pagamento a saldo dell’intera fornitura da parte della Protezione Civile, pari a circa 25 milioni di euro. I proventi conseguiti illecitamente sono stati riciclati e autoriciclati dagli indagati per alimentare ae condotte delittuose, anche attraverso il trasferimento dei fondi su conti esteri.  

Il provvedimento cautelare, emesso dal gip del Tribunale di Taranto Benedetto Ruberto, su proposta del procuratore aggiunto della Repubblica Maurizio Carbone e del sostituto procuratore Antonio Natale, ha disposto sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata, falso, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, frodi nelle pubbliche forniture, riciclaggio e autoriciclaggio. Inoe, è stato disposto il sequestro dei proventi illeciti sino alla concorrenza dell’importo complessivo di circa 4 milioni di euro.  

 

Sorgente: Adnkronos

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