Dl Sostegni, resta nodo cartelle e licenziamenti

Dl Sostegni, il Consiglio dei ministri chiamato a vararlo dovrebbe tenersi domani pomeriggio alle 15. Al momento, però, nemmeno il pre-consiglio, ovvero la riunione preparatoria dei ‘tecnici’, è stato convocato, tant’è che non si esclude che il testo arrivi direttamente in Cdm. Subito dopo, come da attese, il premier Mario Draghi terrà la sua prima conferenza stampa, illustrando i contenuti del provvedimento e rispondendo alle domande dei cronisti. 

Sul tavolo, al momento, resta il nodo della cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali e della proroga del blocco dei licenziamenti. Ieri il vertice tra il premier e le forze di maggioranza non ha superato l’impasse e oggi “il flusso di comunicazione si è praticamente interrotto”, dice un ministro presente alla riunione di ieri a Palazzo Chigi. Lega e M5S vorrebbero cancellare, con un colpo di bianchetto, le vecchie cartelle risalenti al periodo 2000-2015 fino a 5mila euro. Il Carroccio spinge per alzare l’asticella a 10mila, i grillini confidano che ad alzare la posta provvederà il Parlamento. Mettere da parte le ideologie, tuonano all’unisono dal Mef la viceministra Laura Castelli e il sottosegretario Claudio Durigon, rinsaldando il vecchio asse M5S-Lega. 

Il Pd, che certo non fa i salti di gioia per quello che molti hanno già etichettato come un ‘condono fiscale’, sarebbe pronto a lasciar passare la misura, ma registra parecchi mal di pancia al suo interno. Sul piede di guerra Leu. E nella riunione di ieri si sarebbe fatto spazio un ao dubbio, che avrebbe frenato ulteriormente la norma. Ovvero che, in assenza di un automatismo, il problema venga solo posticipato. Ma una misura che stralci in automatico le cartelle inesigibili diventerebbe ancor più difficile da mandare giù per chi già fatica a digerirla. Domani la soluzione in Cdm. 

Sorgente: Adnkronos

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