AstraZeneca, Ema: “Finora 30 eventi tromboembolici su 5 mln vaccinati”

Finora nell’Ue sono stati segnalati “30 eventi tromboembolici” su circa “5 mln di vaccinati” con il vaccino di AstraZeneca, ma “sono dati che so essere sbagliati, perché sono in evoluzione”, anche perché quando eventi simili vengono segnalati “aumenta l’attenzione” e quindi anche le segnalazioni, il che “è positivo”, perché “aiuta a capire meglio l’incidenza” di eventi simili. Lo dice la direttrice esecutiva dell’Ema Emer Cooke, in conferenza stampa a Bruxelles. “I nostri esperti si riuniscono anche oggi per analizzare dati e informazioni provenienti dai vari paesi” e forniranno le proprie conclusioni giovedì in relazione ad eventi avversi che potrebbero essere associati alla somministrazione del farmaco. L’esito dell’analisi verrà comunicato probabilmente “nel pomeriggio” del 18 marzo, ha spiegato ancora. 

“Attualmente, non c’è alcuna indicazione che la vaccinazione” con il siero anti-Covid di Astrazeneca “abbia provocato queste condizioni”, cioè gli eventi tromboembolici, talora fatali. “Non sono emersi nei trial clinici – continua Cooke – e non sono compresi come effetti collaterali conosciuti o attesi con questi vaccini. Nei trial clinici, sia le persone vaccinate che quelle che hanno ricevuto un placebo hanno registrato numeri molto piccoli di sviluppi legati alla coagulazione del sangue”.  

Cooke sottolinea che “il numero di eventi tromboembolici nella popolazione vaccinata sembra non essere più elevato di quello che si osserva nella popolazione in generale”, cioè l’incidenza tra i vaccinati delle trombosi è analoga o più bassa di quella che si riscontra nell’intera popolazione (in Italia ogni anno più di 230mila persone muoiono a causa di ictus, infarto e malattie cardiovascolari da trombosi, come riportava l’Adnkronos Salute nel 2017). “Non devo ricordare io – prosegue Cooke – che la Covid-19 è una crisi globale, con impatti sociali ed economici devastanti e continua a costituire un grande onere per i sistemi sanitari europei”.  

“I vaccini contro la Covid-19 – sottolinea – aiutano a proteggere gli individui dalla malattia, specialmente i lavoratori della sanità e gli anziani. E’ una considerazione molto importante nella nostra valutazione del rapporto tra benefici e rischi”.  

All’Ema “stiamo valutando ogni incidente, caso per caso. I nostri esperti si stanno incontrando anche oggi, per valutare tutte le informazioni. Gli esperti arriveranno ad una conclusione giovedì. Voglio sottolineare che i nostri esperti stanno lavorando senza sosta per condurre questa valutazione il più velocemente possibile”, aggiunge Cooke. 

 

La “situazione attuale” relativa al vaccino anti-Covid di AstraZeneca “non è inattesa: quando si vaccinano milioni di persone è inevitabile che si verifichino rari gravi incidenti o malattie che si manifestano dopo la vaccinazione”, spiega quindi la direttrice esecutiva dell’Ema. “Stiamo conducendo la revisione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca – prosegue Cooke – alla luce delle preoccupazioni che vediamo dai cittadini nell’Ue: la nostra priorità è la sicurezza del vaccino. Il nostro ruolo è valutare la situazione, facendo sì che si indaghi con rapidità su qualsiasi reazione avversa, in modo da poter appurare se si tratta di un vero effetto collaterale del vaccino oppure di una coincidenza”.  

“Per farlo – prosegue Cooke – abbiamo mobilitato il nostro comitato per la farmacovigilanza, che è un comitato per la sicurezza composto principalmente di esperti delle autorità nazionali competenti di tutta Europa. Ma abbiamo anche rappresentanti dei pazienti e dei lavoratori della sanità. E ci sono anche esperti dei nostri partner internazionali, per aiutarci nella valutazione”, continua. 

All’Ema “stiamo ricevendo più casi e più dettagli delle circostanze connesse a quei casi” di eventi avversi dopo l’iniezione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. “A quanto capiamo, potrebbero essere associati con qualche sottopopolazione o ci potrebbe essere una qualche sottopopolazione degli eventi tromboembolici complessivi, ma non sono in una posizione tale da poter commentare sui casi particolari che arrivano dalla Germania, se non dire che vengono discussi nel comitato di farmacovigilanza e di valutazione del rischio”, spiega quindi Cooke rispondendo ad una domanda relativa ai casi di eventi tromboembolici, talora fatali, verificatisi in Germania, dove il vaccino AstraZeneca già scontava problemi reputazionali a quanto riportato da diversi media come Dw.
 

Sorgente: Adnkronos

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