AstraZeneca, dal 62% italiani ok vaccino anche dopo caso: sondaggio Emg/Adnkronos

La vicenda del vaccino Covid Astrazeneca spacca in due l’Italia. La metà degli italiani infatti si dichiara condizionata dalla sospensione della somministrazione del vaccino anglo-svedese. Ma l’impatto sulla scelta di fare il vaccino è limitato. Meno del 15% del campione intervistato infatti aveva intenzione di fare il vaccino e ha cambiato idea in seguito al caso Astrazeneca. E’ quanto emerge da un sondaggio Emg-Different per Adnkronos. Alla domanda ‘la vicenda AstraZeneca ha influenzato la sua fiducia sui vaccini?’, il risultato mostra un paese diviso esattamente a metà: il 49% risponde sì, il 49% risponde no (il 2% preferisce non rispondere).  

Tra coloro che si sentono condizionati, esatta parità per quanto riguarda il genere: 49% uomini e 49% donne. Diversificata la risposta in base alle fasce d’età. I più preoccupati sono coloro che hanno tra i 35 e i 54 anni, con il 60%; al di sotto del dato medio gli over55 (con il 44%) e gli under35 (con il 43%). Differenze, anche marcate, in base alla divisione geografica. Tra chi è condizionato dal caso Astrazeneca, il 66% è nelle Isole, il 60% al Nordovest e il 50% al Centro. Molto al di sotto del dato medio, il Sud con il 43% e il Nordest con il 30%. 

Un italiano su sette esprime perplessità sui vaccini, dopo la vicenda che ha portato allo stop di Astrazeneca. Da rimarcare però che prevale chi non ha cambiato idea, rispetto ai giorni precedenti. Infatti, ben il 62% si riconosce nell’affermazione ‘avevo intenzione di fare il vaccino e non ho cambiato idea’; il 18% rientra nella categoria ‘non avevo intenzione di fare il vaccino e mantengo questa decisione’. In sostanza l’80% della popolazione non ha cambiato idea sui vaccini in base al caso Astrazeneca. Eppure qualche effetto il pasticcio lo ha provocato: il 14% del campione infatti si riconosce nell’affermazione ‘avevo intenzione di fare il vaccino ma ora ho delle perplessità’ (il 6%, infine, non risponde).  

Tra coloro che hanno dubbi e perplessità prevalgono gli uomini, con il 17%, rispetto alle donne, al 12%. Tra i dubbiosi, il 20% ha meno di 35 anni; il 13% tra i 35 e i 54 anni; l’11% tra gli over 55. Sotto il dato nazionale il Centro (appena il 6%), il Nordest al 9%, il Nordovest al 13%. Al di sopra del dato medio il Sud al 20% e le Isole al 22%. 

Il sondaggio, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d’ampiezza demografica dei comuni, è stato realizzato il 16 marzo 2021 con il metodo della rilevazione telematica su panel, su un campione di 1.526 casi (universo: popolazione italiana maggiorenne), e presenta un intervallo fiduciario positivo/negativo del 2,3%. Totale contatti: 2.000, tasso di risposta 76%; rifiuti/sostituzioni 474 (tasso di rifiuti 24%). 

Sorgente: Adnkronos

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