Consegnati i premi «Fair Play e Respect» in memoria di Carlo Tavecchio
A Milano, in Via Riccardo Pitteri, sede del Comitato regionale lombardo della Figc, la cerimonia di Premiazione «Fair Play e Respect» in memoria dell’ex Presidente FIGC, Carlo Tavecchio, socio Panathlon Milano, alla presenza di personalità e della famiglia, la signora Eugenia e il nipote Mario Tavecchio (vicepresidente del Crl).
Il Panathlon Club Milano ha voluto insignire i giovani sportivi e le realtà dilettantistiche del nostro territorio che si sono contraddistinte per meriti e qualità civili. La serata dell’otto maggio, per il secondo anno, ha visto la partecipazione di figure eminenti del mondo del calcio italiano, tra cui Giancarlo Abete, Presidente della LND-FIGC, Sergio Pedrazzini, Presidente del CRL-LND, Filippo Grassia Past President Panathlon Milano e il nuovo Presidente Simonpaolo Buongiardino, e in collegamento Gabriele Gravina, Presidente della FIGC. Tutti hanno ricordato la figura e il valore di Carlo Tavecchio, già presidente della Federcalcio e, in precedenza, della Lega nazionale Dilettanti, per un particolare fra tutti: la cura dei vivai di talenti.
Giancarlo Abete ha ricordato Tavecchio come leader della sua stessa lega e della FIGC, sottolineando un impegno per il calcio dilettantistico e giovanile enorme. Sergio Pedrazzini ha messo in luce il patrimonio sociale che Tavecchio ha rappresentato, concentrandosi sul valore del premio dal punto di vista dell’educazione e lo spirito di disciplina nello sport. Gabriele Gravina ha evidenziato una passione per il volontariato sportivo, anima genuina del calcio italiano.
Filippo Grassia, l’impegno di Tavecchio nei confronti dei vivai giovanili e del calcio femminile, ricordando come nel 2017 abbia coinvolto tutte le associazioni dilettantistiche per promuovere ciò, nonostante alcune sue parole siano state fraintese in passato, sono due ambiti che lo hanno visto più attivo di tanti.
Premi Fair Play sono andati ai seguenti ambiti e nomi:
Presidente: Claudio Frigerio dell’Alta Brianza Calcio, apprezzato per la valorizzazione del vivaio e per il sostegno alle famiglie degli atleti, pagando di tasca propria ritiri estivi e fornendo trasporto gratuito per le trasferte importanti.
Dirigente: Riccardo Nelini della S.S.D Ausonia 1931, per il suo provvidenziale intervento durante un incidente in campo che ha salvato un giovane calciatore, dimostrando coraggio e prontezza di spirito.
Giocatori: FCD Bulgaro, distintisi per un notevole gesto di fair play durante una partita del campionato Giovanissimi Regionali, lasciando pareggiare gli avversari nonostante un errore arbitrale.
Arbitro: Vanessa Luongo, per il suo coraggio decisionale in situazioni critiche, dimostrando imparzialità e qualità morali durante il derby Alcione-Accademia Inter.
Allenatore: Andrea Latorre del Real Carugate, per la sua innovativa politica educativa nello spogliatoio, incentrata sul rispetto e la responsabilità sociale.
Società: FCD Real Crescenzago, per l’introduzione di una regola che promuove l’educazione e la responsabilità tra i giovani atleti.
Premi Respect:
1) Squadra dell’anno: Rappresentativa Lombardia Under 17 e Rappresentativa Lombardia Femminile, riconosciute per i loro trionfi sportivi e per aver rappresentato i valori di respect e lealtà nel campo.
2) Allenatore: Mario Di Benedetto, allenatore juniores del Sangiuliano City, per il suo dedicato contributo alla formazione dei giovani atleti e per aver portato la sua squadra alla semifinale scudetto del campionato nazionale under 17.
«Bello aver abbinato il suo nome a premiazioni che interessano i giovani – dice Gravina – ispirati a gesti di Fair play di atleti, arbitri, associazioni, è quanto di più bello si potesse pensare di dedicargli».
I premiati sono Associazioni che hanno scelto di sostenere costi, per esempio, al posto delle famiglie per sostenere lo sport, oppure scelte di spogliatoio come
«i due euro a giocatori per mini multa» – di grandissimo spessore umano e sociale, per ogni parolaccia, bestemmia due euro di multa, l’ideatore spera di essere imitato perché «non ho riempito le casse». C’è qualcosa che vale di più. Il premio va in questa direzione, dice Giulio Mola componente del direttivo del Panathlon milanese e firma del Giorno.
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