Le belle serate che restano

Ci sono serate che restano nella memoria anche di noi antichi cronisti abituati per lavoro a viverne tante. È il caso di quel che abbiamo vissuto a Milano grazie alla regia di Filippo Grassia, per presentare con attenzione il libro di Simone Gambino “Ius Sanguinus Ius Soli”.


di Beppe Conti

Ci si è ritrovati di fronte ad un gruppo di persone che davvero possono allietare una serata. Simone Gambino è quel che il maestro Ormezzano definiva “un collega e ciononostante amico”. È il cricket in persona, il divulgatore, in possesso d’una memoria a dir poco prodigiosa e d’una cultura storica e sportiva semplicemente unica. Ma soprattutto è un vero amico, anche se lui si definisce allievo. Ed ogni serata trascorsa con Simone ha il valore di racconti splendidi di sport e di vita, nel ricordo delle stagioni -all’inizio del terzo millennio – al seguito del Giro d’Italia sulla stessa vettura di Tuttosport.

Ma quanti altri personaggi ritrovati per il libro di Simone! Con Filippo presidente e dunque padrone di casa si spaziava addirittura sino agli anni ottanta del secolo scorso, quando lui dirigeva lo sport al prestigioso giornale La Stampa di Torino, quando con somma attenzione non dava spazio e non seguiva soltanto le squadre cittadine, come si dice in tal caso, il Toro e la Juve, bensì tutto lo sport a 360 gradi.

E ancora: don Albertini è stato un prodigioso e splendido raccontatore di storie realmente di sport e di vita, partendo ovviamente dal celebre fratello Demetrio. Ma non fermandosi soltanto ai trionfi calcistici di quel grande personaggio.

Sarebbero da citare davvero in tanti nel ricordo di una serata quanto mai speciale. Mi limito a chiudere con una persona che mi è molto cara, Giancarlo Padovan. Prima come amico poi soprattutto come direttore di Tuttosport, sempre all’inizio del terzo millennio. Giancarlo ha infatti rilanciato in grande stile il quotidiano torinese valorizzando al meglio “il mio ciclismo” ma non solo, diciamo pure tutto quel che è lo sport. Stagioni bellissime per noi e per il giornale. Ed è rimasto nel tempo un rapporto di amicizia e stima reciproca straordinari. Ci si vede poco, ma quando accade è sempre una festa.

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