Scienza & Salute: i giorni ‘caldi’ del Green pass

La puntata di oggi di BioMedical Report, la rubrica scientifica coordinata dall’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, si è concentrata sui giorni ‘caldi’ del Green pass. Tanti gli ospiti che si sono confrontati sul tema Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che, riferendosi alla presunta pericolosità del vaccino anticovid per la salute umana, ha puntato l’attenzione sulle cosiddette “fake truth”, le false verità, quelle che alla fine, se ripetute ostinatamente, magari dietro la spinta di cattivi maestri si affermano come verità vere e proprie pur non essendolo. 

“Il vero pericolo per la salute è la Covid-19 – ha ribadito Minelli – e fatta eccezione per quei soggetti con reale controindicazione clinicamente acclarata, tutti coloro che sono nelle condizioni di poterlo fare è bene che lo facciano, rendendosi disponibili fino alla terza dose per evitare che comportamenti troppo allegri possano riproporre anche in Italia lo scenario di questi ultimi giorni in Gran Bretagna.” Per il magistrato Nicola Graziano l’introduzione del Green pass “non ha travisato le garanzie della nostra Costituzione che, in materia di salute, chiarisce come la salute pubblica sia sempre un bene superiore alla salute personale”. Graziano ha anche condiviso “la perplessità di molti ad accostarsi alla novità di un vaccino di emergenza, per quanto poi fosse giusto far prevalere il valore della salute pubblica che la vaccinazione riesce a garantire”. 

Gli aspetti politici della vicenda sono stati affrontati dal politologo Maurizio Cotta e dal sindacalista Raffaele Bonanni. “Piuttosto che assumere quel senso di responsabilità che dovrebbero avere, i partiti in questi mesi si sono lasciati andare ad una deriva irresponsabile. I partiti, invece, hanno un ruolo fondamentale che è quello di dare il buon esempio ai cittadini. È compito dei partiti spegnere il fuoco in situazioni di emergenza e non alimentarlo – ha commentato Cotta” 

Per Bonanni, infine, è mancata la tutela nei confronti dei medici. “Quando una personalità scientifica qualificata va in televisione è giusto che le Università e gli ordini professionali facciano scudo e aiutino quei professionisti nello svolgimento del loro prezioso lavoro, talvolta invece – ha concluso – medici e scienziati sono rimasti soli, o addirittura isolati, mentre bisognava che tutti prendessero posizione per rafforzare quelle stesse posizioni che non possono essere considerate al pari dei consigli della nonna. 

Sorgente: Adnkronos

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