Sonny Colbrelli, il 2021 della svolta

Il 2021 ha regalato tante gioie allo sport italiano in ogni ambito, ma ciò che è successo negli ultimi mesi a Sonny Colbrelli porta con sé un alone di magia per uno sport che ha visto l’Italia sempre protagonista, con imprese leggendarie e vittorie senza tempo. E Sonny Colbrelli, quest’anno, ha scritto il suo nome tra i grandi.


di Matteo Pifferi – DataSport

Partiamo dall’inizio perché Sonny è un ragazzo di 31 anni, professionista da quando ne aveva 22, che, con tanta forza di volontà, sacrifici e passione, si è pian piano destreggiato all’interno del complicato mondo del ciclismo, italiano e internazionale. Nel 2012 e nel 2013 non ottiene vittorie, anche se il dodicesimo posto alla Milano-Sanremo nel 2013 è un segnale che il ragazzo promette bene. Il 2014 è l’anno della prima svolta perché arriva la prima affermazione in un Giro (Tour della Slovenia, seconda tappa), ma porta a casa anche il Giro dell’Appennino, piazzandosi poi secondo alla Tre Valli Varesine e vincendo prima il Memorial Pantani e poi il Gran Premio Industria e Commercio di Prato nel giro di due giorni. Il CT Davide Cassani gli dà fiducia per il Mondiale e Colbrelli chiude tredicesimo, a 14” dal vincitore. Una parziale delusione, a detta di molti, ma un punto di partenza dal quale progettare l’annata successiva. Il 2015 va in archivio con qualche sporadica vittoria, ma è il 2016 che lo vede di nuovo alla ribalta col terzo posto all’Amstel Gold Race e con ben 6 tappe vinte.

Nel 2017 arriva la chiamata della neonata Bahrain-Merida, squadra del World Tour, un primo segnale di riconoscenza e riconoscimento per il percorso di crescita, graduale ma evidente, del 27enne ciclista di Desenzano del Garda. Nel primo anno con la Bahrain, vince la seconda tappa della Parigi-Nizza, la Freccia del Babante e la Coppa Bernocchi, ottenendo la chiamata del CT Cassani per i Mondiali di Bergen, dove conclude 59° la corsa vinta da Sagan, con l’azzurro Trentin giunto quarto in volata dietro a Kristoff e Matthews. Tra il 2018 e il 2020, Colbrelli colleziona altri successi ‘minori’, ma è nel 2021 che scatta la scintilla che sblocca un ingranaggio. Prima vince una tappa al Romandia tra aprile e maggio e una al Criterium du Dauphine tra maggio e giugno. Sempre a giugno, il trionfo ai campionati italiani infonde ulteriore fiducia a super Sonny che colleziona un’altra tappa al Giro del Benelux (più la classifica generale) e il Memorial Marco Pantani. 


Sonny Colbrelli taglia vittorioso il traguardo della Parigi-Roubaix 2021

Il 2021 è tutt’altro che finito perché mancano altre due affermazioni che rendono magico l’anno di Colbrelli: a inizio settembre arriva anche la vittoria ai campionati europei su strada, a Trento, davanti a un astro nascente come Remco Evenepoel, mentre domenica scorsa il successo alla Parigi-Roubaix riporta alla mente gesta leggendarie di campioni che hanno segnato un’epoca e scritto pagine di storia delle due ruote. Un italiano non vinceva la corsa francese da 22 anni (Andrea Tafi) e farlo come ha fatto Sonny vale ancora di più. Al termine di una corsa epica – la sua prima partecipazione alla Parigi-Roubaix – tra acqua, fango e varie cadute arriva il successo in volata sul talento belga Vermeesch e il fenomeno olandese Van Der Poel.

Tale exploit di Colbrelli, la cui carriera è stata costellata anche da infortuni e occasioni mancate, ha suscitato polemiche e mugugni tra i ‘cugini’ francesi che, anche per mezzo stampa, non hanno tardato a lanciare accuse di doping. In realtà, per sbugiardare prontamente tale fake news – fino a prova contraria, l’eventuale positività è da dimostrare tramite i test che vengono fatti a campione, ma a cadenza regolare a tutti i ciclisti professionisti – basterebbe sottolineare come Colbrelli abbia perso più di otto kg – grazie alla dietologa Laura Martinelli – e abbia scelto di essere affiancato anche dalla mental coach Paola Pagani. In più, è opportuno sottolineare come lo stesso ciclista abbia anche optato per un cambio di posizione in bicicletta, di pari passo con uno stravolgimento importante anche in termini di allenamento, con maggior tempo in palestra per sviluppare più forza da sprigionare in gara. Giocoforza, Colbrelli ha perso un po’ a livelli di velocità, ma ha acquisito maggiore resistenza e ‘durata’ su tratti faticosi e/o in leggera salita. A 31 anni, cambiare si può. E Desenzano Del Garda, dopo il trionfo di Jacobs, può godere e gioire come tutta Italia.

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