Una serata con Demetrio Albertini

Proseguendo nella serie di incontri con grandi personaggi dello sport, e restando nel calcio di vertice, la riunione annuale del nostro circolo che ha avuto luogo giovedì nei locali dello Sporting Club di Milano2, ha visto nelle vesti di mattatore Demetrio Albertini, indimenticato centrocampista del Milan di Arrigo Sacchi prima e Fabio Capello poi, protagonisti di un incredibile ciclo di vittorie con un gruppo di campioni passato alla storia del nostro calcio come il Milan degli Invincibili. 

Dopo la serata del 30 marzo trascorsa nella sede della Lega Calcio in via Rosellini, ospiti del Presidente Casini, che tanto interesse ha destato nei nostri soci, l’incontro con Albertini è stato animato da un lungo confronto alimentato dalle domande della platea che hanno toccato praticamente tutti i punti di stretta attualità oltre che episodi del passato. Domande alle quali l’ospite ha fornito esaustive risposte dando modo a ciascuno dei presenti di acquisire un quadro esaustivo della situazione, non splendida, del nostro sport più popolare.

I temi più dibattuti, che hanno destato una viva partecipazione dei soci, hanno riguardato la parte economica del movimento calcistico, resa particolarmente sensibile dal “caso Juventus”, che lungi dall’essersi concluso, ha visto il club più vincente d’Italia penalizzato di ben 15 punti in questo campionato a causa di presunte plusvalenze ottenute in sede di compravendita di calciatori, proprio l’altro giorno definite dai giudici sportivi “comportamenti sleali”. Che riguardano pure altre società, perlomeno quelle che hanno fatto operazioni in entrata o in uscita con il club torinese, però, a oggi, solo la Juve ha già ricevuto una punizione.

Albertini ha spiegato il suo punto di vista. In estrema sintesi: le difficoltà finanziarie riguardano tutte le società e nascono dagli enormi costi di gestione di una squadra e dai pochissimi stadi di proprietà, carenza che impedisce di ricavare somme significative e di conseguenza i club vanno a ingaggiare sempre più giocatori stranieri impedendo così ai nostri giovani migliori di affermarsi, di qui i sistematici gridi di allarme del c.t. Roberto Mancini impegnato nel rilancio della Nazionale.

Albertini ha sciorinato accadimenti e politiche anche sotterranee, mostrando una volta di più quelle doti di dirigente di vaglio che del resto ha avuto modo di mettere in mostra durante i suoi diciassette anni trascorsi in Federazione con vari incarichi. Al momento dirige il settore tecnico, dall’alto del suo magistero di giocatore rossonero che ha vissuto sui campi italiani da protagonista diciassette stagioni. Ma Demetrio è ormai un patrimonio del nostro calcio che in un futuro prossimo, come gli ha augurato Filippo Grassia, potrebbe assurgere al piano più alto dell’organizzazione federale ereditando la carica di presidente, alla quale era già andato assai vicino quando poi venne eletto Carlo Tavecchio.

C’è stato spazio, naturalmente, pure per i ricordi del calcio giocato. Fatti e personaggi del recente passato, anche in chiave azzurra, sono stati oggetto della curiosità dei presenti, che hanno sottolineato a più riprese il loro gradimento per questa serata nella quale l’ospite ha dimostrato di aver gradito moltissimo l’invito del nostro presidente Filippo Grassia, altro animatore della serata con i suoi puntuali interventi, ora seri ora simpatici.

In coda alla riunione c’è stata poi la cerimonia di benvenuto a tre nuovi soci del nostro Panathlon. Sono stati spillati Giulia Paoli, Silvia Costantino e Nicola Cecere.

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